Codice meccanografico TOCF01600C

Il Murialdo agli Artigianelli

L’arrivo del Murialdo

Nel 1866 il Murialdo fu pregato di accettare l’incarico di Rettore del Collegio. Egli acconsentì e da quel momento i giovani Artigianelli, in buona parte orfani o con gravi problemi familiari alle spalle, ebbero un padre. Il Collegio degli Artigianelli si proponeva di accogliere, assistere, educare cristianamente e formare al lavoro i ragazzi poveri ed abbandonati. All’entrata del Murialdo esso ospitava 152 ragazzi. Il loro numero salì negli anni seguenti, fino a superare i 200. I ragazzi frequentavano quattro classi elementari (salite a cinque nel 1890) e un corso complementare. Verso i 12 anni potevano accedere ai laboratori: il tirocinio durava fino ai 19 anni. Il Murialdo cercò di perfezionare la formazione intellettuale e tecnica impartita nelle scuole e nei laboratori.

Il bombardamento e il dopoguerra

Il collegio continuò per lunghi anni la sua opera di formazione umana, cristiana e professionale per molti giovani. I laboratori, ampliati e migliorati, furono sempre più in grado di fornire una seria preparazione professionale. Arrivò però la seconda guerra mondiale e con essa lutti e distruzioni. Il 2 novembre 1942 un violentissimo bombardamento scoperchiò metà del tetto dell’ala di via Juvarra e distrusse i laboratori. Non ci furono vittime, ma i ragazzi dovettero essere mandati a casa e i confratelli si trasferirono a Bruere e Rivoli.
Con la fine della guerra ci si avviò faticosamente verso la ripresa delle normali attività scolastiche. Nel 1945-46 ricominciarono l’avviamento e la scuola tecnica. I laboratori intanto vennero rimessi in piedi nei vecchi locali del collegio, in attesa del nuovo edificio, prospiciente via Manzoni, benedetto il 25 giugno 1950.

Gli anni ’60 e ’70

Gli anni ’60 furono caratterizzati dall’introduzione della scuola media, al posto dell’avviamento, e della scuola professionale per congegnatori meccanici ed elettricisti installatori, al posto della scuola tecnica. Fu anche eretto (1967-69) un nuovo fabbricato in via Juvarra, sul luogo dei laboratori distrutti dal bombardamento.
Nel 1973, in occasione del centenario della fondazione della congregazione viene restaurata e completata la cappella di S. Giuseppe. Nel 1976, invece, prende il via l’Istituto Tecnico Industriale con specializzazione in Elettrotecnica, a cui nel 1986 si aggiunge l’Elettronica (220 circa gli allievi).
Un altro settore di impegno è quello dei giovani convittori: una cinquantina di ragazzi, studenti delle scuole superiori (iscritti all’I.T.I. Murialdo o ad altre scuole cittadine), che vengono ospitati in collegio durante la settimana, per rientrare in famiglia il sabato e la domenica. Una parte della struttura funziona poi come convitto universitario e ospita una ventina di studenti, iscritti per lo più a facoltà scientifiche dell’Università o del Politecnico di Torino.

Gli Artigianelli oggi

Il 1996, dopo la progressiva chiusura delle attività dell’Istituto Tecnico industriale, vede la nascita del centro di formazione professionale, oggi divenuto centro servizi formativi ARTIGIANELLI. Sempre nel 1996 prendono progressivamente forma anche tutte le attività di accoglienza rivolte a minori, giovani e famiglie di Torino e cintura. Il collegio Artigianelli rappresenta oggi una risorsa educativa di sostegno a varie situazioni di difficoltà sociale e familiare nonché un punto di riferimento per la formazione professionale e l’inserimento nel mondo del lavoro. E poi ……… la storia continua!

Più di 150 anni di storia!

Oltre 150 anni di storia. Storia di attività e soprattutto storia di persone. Sono passati più di 150 anni, ma il Collegio Artigianelli conserva la sua caratteristica di sempre: essere comunità educante per i giovani che si fermano al suo interno, nella convinzione che formazione e lavoro siano, oggi come ieri, strumenti di promozione personale e sociale, mezzo di crescita umana e cristiana, pilastri indispensabili per costruire il proprio futuro.